Atripalda, storie e immagini dal ‘900

Il libro Atripalda, storie e immagini dal ‘900 è completato. Finalmente, dico io e con me, ne sono certo, tutti quelli che in questi anni lo hanno visto, lentamente, prendere forma, arricchirsi di contenuti, farsi ‘necessità’ e ‘storia’ comune.
Nacque da un’intuizione che diventò progetto storiografico e persino una sfida: che si potesse raccontare il vissuto pubblico e privato di Atripalda, attraverso una ampia e puntuale ricognizione degli archivi fotografici non solo cittadini. Percorso in verità non nuovo, in parte già tentato e realizzato altrove (ad Avellino, per esempio, dal non dimenticato amico prof. Giovanni Pionati), ed in qualche modo ‘anticipato’ da una cartella, Primo ‘900, che pubblicai nel 1981, raccogliendo, a pochi mesi dal terremoto, tracce e segni di un passato che pareva sbiadire persino nel ricordo. Più tardi venne il progetto ‘Radici’, della Associazione Pro Loco e poi una serie di mostre  tematiche e di pubblicazioni: Soldati, Tremò sì forte…, O gran Sabino invitto…, In processione, La polizia locale di Atripalda, Vita e morte di Antonio Sparavigna. Passioni comuni si sono alimentate e sostenute in una collaborazione spontanea e commovente: la scoperta di uno scorcio inedito, tra le centinaia di migliaia di immagini esaminate e selezionate, o di uno scatto imprevisto, era un’emozione che ritesseva la trama di un comune sentire. Fiorina Maffeo, Margot de Laurentiis, Gemma Troncone (la figlia del prodigioso artista-fotografo Raffaele), Marinella e Rita Anzuoni, Ortensia Preziosi, Enzo Angiuoni, Lello Barbarisi, Carmine Cioppa, Galante Colucci, Carmine D’Agostino, Aldo Labate, Renato Spina, le famiglie Adamo, Alvino, Aquino, Capaldo, Di Rito, Donatantonio, Losco, Mastroberardino, Narciso, Oliva, Sessa, gli studi fotografici (in particolare Cioppa, De Napoli, Montefusco), e tantissimi altri nostri concittadini hanno suggerito in questi anni identificazioni, fornito documenti e materiali, aperto scrigni ed archivi, svelato memorie familiari, liete e spesso anche tormentate e dolorose, con generosa e totale disponibilità. Ed ora, alla fine di questa fatica, che mi ha impegnato per sei interminabili anni, posso dire che è proprio grazie a loro se la sfida è in larga parte vinta.
Le immagini, legate attraverso percorsi cronologici e tematici, raccolgono segni e suggestioni private, mentre scrivono le storie di eventi pubblici e privati, che nei luoghi si rappresentano e si realizzano.
La piazza, for’o mercato, il sagrato di di sant’Ippolisto, il palazzo civico, la dogana nuova, il palazzo scolastico sono la ‘scena’ della vita cittadina che si dipana lungo il ‘900 ed intreccia alla macro storia esistenze e destini della nostra comunità.
Grazie a tutti quelli che mi hanno sostenuto, che mi hanno incoraggiato ad andare avanti, a Pietro Sofia, innanzitutto, a mons. Luigi Barbarito, al prof. Francesco Barra, alla Associazione Pro Loco (al presidente ed ai volontari del servizio civile)  ed al settimanale "Il Sabato", a Daniele Carpenito (che ha progettato la raffinata locandina invito), al giovane fotoreporter Enrico De Napoli, all'artista Carmine Tranchese, all'amico Giuliano Todisco: insomma a tutti quelli (e chiedo scusa per le inevitabili omissioni) che hanno collaborato con me ad un progetto ambizioso che appartiene, per questo, a tutta la comunità cittadina (e che forse avrebbe avuto un’altra storia senza il generoso mecenatismo di Enzo Angiuoni). A tutti, ed in particolare al ministro Gianfranco Rotondi, che ha concluso la cerimonia di presentazione con un magistrale intervento, il mio grazie sincero.
La serata del 25 settembre, condotta con eleganza da Carmine Cioppa, ha registrato una straordinaria e commovente partecipazione di popolo (che è andata molto al di là di ogni previsione).
Sono stati distribuiti 350 volumi e non sono bastati a soddisfare tutte le richieste. Fin dai primi giorni di ottobre sarà possibile prenotare copia del libro presso la Associazione Pro Loco. Eventuali contributi volontari saranno destinati a due borse di studio per giovani laureati di Atripalda e -compatibalmente con le disponibilità- al cablaggio di una parte del centro cittadino.
Raffaele La Sala.

Indice delle foto